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Bariadi, giorno 10

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Al via la seconda settimana di lavoro. Per adesso la piccola Irene ha avuto modo di: • conoscere i colleghi in ufficio (Europa: 2 persone; Africa: ho perso il conto.. Ve l'ho già detto che il CUAMM punta alla crescita del personale locale?!); • visitare un ospedale. Che non ha l'acqua a disposizione (solo quella piovana, quando c'è); • dividere enormi scatoloni di farmaci (ahhhh, revival ambulatorio... ); • partecipare ad una riunione regionale, con i rappresentanti dei vari distretti, per parlare di nutrizione e progressi fatti nell'area  (il termine assembramento, qui, pare non fare paura); • sfidare il caldo per raggiungere un dispensario (alzi la mano chi non sa cosa sia); • organizzare un concorso per l'assunzione di un nuovo infermiere (partogramma questo sconosciuto); • consegnare medicinali a 2 centri di salute, visitandoli e ricevendo suppliche di restare con loro a fare nascere bambini (vedi precedente post per sapere il numero di medici disponibili); • sc

Bariadi, giorno 4.

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A grande richiesta: aggiornamenti. Da lunedì, ho iniziato ad andare al lavoro. I colori e gli spazi sono diversi rispetto a quelli di A.Li.Sa., ma avrò comunque un ufficio mio. Per ora ho visitato un ospedale, conosciuto i colleghi, capito che dovrò studiare tantissimo. E proprio oggi che mia nonna festeggia gli 88 anni (forse già sento un po' la mancanza di chi è rimasto a casa), ho partecipato alla prima riunione del board regionale sulla nutrizione: chi ancora crede che da queste parti esistano solo i masai, guardate le foto..is this terzo mondo? Mia madre, da buona abbraccia-alberi, già so che direbbe che gli esseri umani vivono tutti nel terzo Mondo: la Terra .

Bariadi, giorno 1

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Sì, lo so che molti amici sanno che sono partita giovedì, ma non mi sono sbagliata: questa è la prima giornata intera che passo nel luogo in cui vivrò i prossimi mesi. E in quanto a stereotipi, molti sono stati confermati: masai, venditori di ogni genere di frutta, bambini che corrono scalzi nel terreno rossiccio (qualcuna direbbe color mattone)… In una mattinata al mercato, sono già riuscita a rendermi ridicola grazie al mio stentatissimo swahili, e da buona bianca illuminare il circondario con il mio pallore. Il resto della giornata, per onorare la domenica, l'ho passato a fare nulla (eddai concedetemelo, ho appena fatto 3 sfiancanti giorni di viaggio). Dopo esperimenti in cucina e di interior designing, all’imbrunire siamo state con Barbara, la mia ancora di salvezza in questo nuovo mondo, a passeggiare nella radura dietro casa. Il tragitto ha avuto un raro retrogusto di campo di reparto: cucine nell’aia e casette in mattoni (avranno la corrente? Di certo, non l’acqua corrente),